L’autore della pièce di cui il Gruppo teatrale “Che Bella Compagnia” propone
la versione in dialetto salentino, è Mario Teni, insegnante elementare e
commediografo novolese che nel corso della propria vita ha avuto molteplici
interessi. In ogni caso, dalle testimonianze avute, evidenziamo una vita di
educatore svolta anche fuori dal contesto scolastico e di cittadinanza attiva
nella parrocchia e nel sociale. Oltre al viaggio il professore o il mito come lo
definivano i suoi concittadini ha nel suo curriculum la produzione di molte
commedie dialettali ed anche il merito di aver organizzato nel lontano 1988
il primo presepe vivente nel suggestivo scenario del trappeto ipogeo alla
La commedia che viene presentata stasera “Lu filtru magicu” è stato letto ed
elaborato dal Gruppo teatrale che lo propone come un invito al pubblico a
non essere creduloni e nello stesso tempo sfuggire alle trappole “emotive”
cui ricorrono i truffatori.
Nel nostro caso troviamo un personaggio avaro di natura con un sogno di
tornare ad essere giovane.
Su questi due aspetti il Teni riesce a tessere una storia brillante esposta in
tre parti: una introduttiva che descrive il carattere di Don Pantone, il
protagonista della commedia, una centrale che sviluppa il fatto partendo dai
sogni stessi del protagonista ed infine una conclusione per certi verso
scontata sancita con la consueta “morale della favola”.